MANIFESTI D’ARTISTA

2009

SPAZIO D’AFFISSIONE IN VIA FABIO SEVERO – TRIESTE

In qualche modo il manifesto di Anna Pontel può allacciarsi alle migrazioni della Fässler.
L’artista friulana, attualmente residente a Trieste, finora ha sviluppato il tema dell’abito, con grande fantasia e libertà, invadendo il territorio della scultura, adoperando i materiali più impensati, ironizzando su consuetudini e mode (come gli abiti ingigantiti della Barbie). In questo progetto l’abito diventa maschera. Il titolo è infatti Studio di maschere. Si tratta di testoni, grossi come zucche, dai lineamenti minimali, fatti di tessuto imbottito, finta pelle e panni spugna, da indossare come un casco. La maschera è legata, da una parte, al percorso fin qui fatto, impiegando quei materiali che l’artista ha usato per realizzare i suoi abiti fuori scala e fuori trend, dall’altra, alla sua situazione di “migrata” in una nuova città, Trieste, che ha comportato cambiamenti, e soprattutto adattamenti a un’altra realtà. Nuovi spazi, nuove relazioni sociali, l’impatto con innumerevoli nuovi imput. “La maschera, sottolinea l’artista, era il prodotto del desiderio e nel contempo della paura di mettermi in contatto con una realtà che non conoscevo”. Quindi la maschera/casco con funzione di protezione e di filtro delle sensazioni – senza perderle, solo smorzandole – suscitate da una nuova realtà, ricca di promesse. Sulla strada ci vengono incontro due curiosi personaggi dai testoni smisurati; occupano quasi tutto la superficie del poster sullo sfondo di una Trieste impallidita. Vagamente inquietanti nella loro dismisura, ci spingono in una dimensione di sospesa surrealtà. Immagine forte come un trailer cinematografico che pubblicizza un film di prossima uscita.

Maria Campitelli