COLONOS, VILLACACCIA D LESTIZZA (UD)
Le opere esposte nella stalla piccola costituiscono un insieme organico e prendono spunto da alcuni versi di Pierluigi Cappello: “il futuro è quello che rimane, ciò che resta delle cose convocate / nello scorrere dei volti chiamati (…) / e il presente irrompe con la violenza di un tavolo rovesciato”. Naturalmente Anna Pontel conosce bene la differenza tra oggetti e cose: gli oggetti hanno una connotazione utilitaristica, le cose una connotazione affettiva o emozionale. Come rendere allora visibile la connessione di affetti propria delle cose, le loro relazioni emotive nel ricordo e nel presente? Ecco, Anna Pontel è riuscita nel compito che si era prefissata: ha dato visibilità a tutto questo servendosi di un intreccio di linee, si potrebbe anche dire di linee di forza che esprimono l’intersecarsi delle relazioni, lo stratificarsi dei sentimenti, lo scorrere di un tempo che può essere recuperato. Nel caos incombente del mondo, a due a due alcune cose di un tempo confluiscono qui per ricongiungersi e ci parlano della loro unione ritrovata: accoppiamenti di sentimenti riscoperti, da proteggere creando un guscio di legami percettivi forti.