ARTISTI IN DIALOGO PORDENONE

2021

È il vuoto ciò che, nel recipiente, contiene.
– Martin Heidegger


Per Anna Pontel, l’arte non è da intendersi solo come fare artistico. È forma di conoscenza di sé e dell’altro. Un prendersi cura, un fare attenzione. Un agire con misura e su misura. Soprattutto l’arte è «vuoto da riempire: di vuoto, o di infiniti significati». Ecco che fin dagli esordi la ricerca artistica di Pontel si sviluppa intorno ad un leitmotiv: la sottolineatura di questo scarto, dell’interspazio, e la sua esaltazione, tra frattura e fattura.
In tal senso l’opera è spesso, concretamente e metaforicamente, involucro che contiene, accoglie e trasforma ma anche ricettacolo e feticcio che catalizza su di sé emozioni, sensazioni e cognizioni proprie e altrui. Aspetti questi che vengono indagati ed al contempo messi costantemente in scacco nella ricerca di Pontel, con sottile ironia e garbata provocazione. A cominciare dagli abiti-scultura sovradimensionati degli esordi – abnormi, fuori scala, abitabili, che hanno perso la funzione di vestimento del corpo con tutte le relative accezioni per diventare altro. O negli ‘oggetti da compagnia‘ – morbidi, tridimensionali, tricottati a maglia – ora disposti fuori contesto o trascinati, ora coccolati ed abbracciati gelosamente – che rimandano alla feticizzazione dell’oggetto e all’umanizzazione dell’animale con senso critico sempre benevolente.
Ma il corpus creativo di Anna Pontel è costellato anche di altri artefatti, complessi e frugali al contempo, creati con fare certosino ed attitudine sartoriale, a partire da materiali poveri e quotidiani.
Si tratta di elementi modulari combinati fra loro, aggregazioni di superfici geometriche multisfacettate ‘a diamante’, volumi vacui ma carichi di senso o significabili, in una costante ricerca di sintesi tra leggerezza e gravità. Anche nella performance la cura del gesto nella sua lentezza rituale spinta al parossismo, sembra voler riconquistare o generare uno spazio-tempo-silenzio o farsi momento di relazione ‘tra’. Essere sottolineatura di un inter-mezzo, un inter-scambio.

Giada Centazzo